Torino-risanamento strutturale del collettore di strada del Drosso

Torino, come molte città storiche delle sue dimensioni (circa 1 milione di abitanti), presenta un tessuto urbano molto articolato e di conseguenza una vasta ed intricata rete fognaria. La prima realizzazione di un collettore fognario risale all’ultimo decennio del 1800 quando, a seguito di numerose epidemie di colera, il consiglio comunale decise di iniziare la realizzazione del primo lotto su corso Massimo d’Azeglio e della rete fognaria nei quartieri residenziali di San Salvario e di San Secondo. Gradualmente la fognatura venne estesa a tutta la città, dotando Torino di un servizio a rete tipico delle città contemporanee; fu tra le prime città in Italia ad avere questo impianto fognario e costituì un punto di riferimento per altre città europee. Negli anni 60 del Novecento, a seguito del boom industriale e la nascita di nuovi quartieri industriali e residenziali, venne realizzato il collettore oggetto del recente intervento di risanamento in zona Torino sud- Mirafiori ed in particolare in strada del Drosso

Il tratto di fognatura ammalorato si trova circa a nove-dieci metri di profondità che aveva una serie di crepe e fessure longitudinali nella zona a volta superiore quasi su tutto il tratto lungo mezzo chilometro. La fogna corre sotto un’arteria stradale a quattro corsie. La sostituzione intera della fognatura con il metodo della trincea aperta non poteva essere giustificata sia per motivi di sicurezza, di fattibilità ed economici.

SMAT, l’azienda gestore del servizio idrico integrato di Torino, ha avuto necessità di individuare una soluzione di risanamento adeguatamente strutturale vista l’analisi dello stato di fatto correlata alla profondità che durasse per decenni con una minima riduzione della sezione trasversale. SMAT ha cosi deciso di utilizzare la tecnologia “Discrete Pipes” che consiste nel “costruire” una nuova condotta in quella ospite attraverso l’inserimento di elementi che vanno a riformare l’intera geometria o solo una parte. Gli elementi sono inseriti da un pozzo di accesso. Lo spazio anulare che si forma tra il nuovo elemento e quello esistente viene riempito da malte cementizie fluide.

L’ottima scabrezza degli elementi, nonostante la minima riduzione della sezione idraulica, permette di migliorare la capacità di flusso del collettore di circa il 10%.

Gli elementi, che sono prodotti su specifici requisiti per qualsiasi diametro, forma e geometria, sono forniti direttamente dalla fabbrica. Sono costruiti da strati rinforzati in fibra di vetro di varie resine e combinano in modo impressionante uno spessore di parete molto sottile con estrema durata, resistenza e proprietà idrauliche.

Prima del risanamento
Prima del risanamento
Dopo il risanamento
Dopo il risanamento

Una nuova fognatura all’interno di quella ammalorata per durare almeno per il resto del secolo.

Il costo complessivo del progetto è di circa 4 milioni di euro e i lavori hanno avuto inizio a maggio 2021. Gli elementi sono stati consegnati in cantiere pronti per l’installazione e portati direttamente giù per un pozzo che nel caso specifico risultava essere particolarmente grande e ben costruito poiché doveva essere in grado di resistere a condizioni del suolo, pericolose in quanto le acque reflue erano arrivate in zone al di fuori delle pareti della fogna erodendo e destabilizzando il terreno circostante.

Un totale di 440 metri di fognatura è stato risanato. Gli elementi erano alti 1.34m, larghi 87cm e avevano uno spessore delle pareti di soli 3 cm. Sono stati movimentati attraverso la vecchia fognatura fino al punto in cui dovevano essere installati, poi installati e giuntati insieme. La fornitura era composta da 420 elementi lunghi un metro e altri 40 lunghi mezzo metro. L’ anulus, lo spazio tra la fognatura ammalorata e i nuovi elementi di rivestimento è stato riempito con una speciale malta fluida.

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